Fu un nuovo fulmine a ciel sereno, nell’istante esatto in cui la mano riprese il gomitolo da terra, un nuovo vortice ci rapì entrambi, fino a che, sempre più impaurita, la bambina non getto a terra il gomitolo, stavolta più lontano di prima.
Capimmo, io e lei, che la causa di quello che stavamo provando era proprio il gomitolo, o meglio, se lei prendeva in mano il gomitolo si scatenava il pandemonio.
Quindi riprovò e ne ebbe la conferma, ma questa volta, sapendolo, non lo gettò via, ma lo tenne stretto a se e si lasciò abbandonare il quella vorticosa sensazione che stavamo provando.
La risposta alle nostre domande era quella, se la bambina teneva a se il gomitolo qualcosa ci “collegava”, qualcosa faceva si affinché le sensazioni di uno si trasferissero all’altro, e viceversa.
Era il filo che ci teneva così uniti, forse era un filo magico.
Che strana sensazione che stavo provando, che stavamo provando. La paura fece spazio ad una sensazione di estremo benessere, ed ogni timore venne spazzato via.
Godevamo entrambi di questa nuova realtà, potevo vedere con i suoi occhi, ma lei vedeva con i miei, sentivamo e provavamo le cose dell’altro, potevamo anche comunicare tra noi come fosse la cosa più normale di questo mondo che una bambina ed un oggetto potessero comunicare.
E tutto grazie a quel filo che congiungeva il nostri “essere”.
La voglia di capire e di scoprire, face si che la bimba tentasse di lanciare più lontano possibile il gomitolo, per vedere cosa mai sarebbe successo interrompendo quella sorta di contatto che si era venuto a creare tra lei ed il suo regalo.
Il lancio fu deciso ed energico, il gomito si srotolò e ricadde a terra abbastanza lontano da sparire quasi alla vista.
Poi chiuse gli occhi e … vedeva ancora con i miei, aveva gli occhi chiusi, li strizzava forte forte per esserne sicura, eppure continuava a vedere distintamente cosa la circondava, la magia era quasi completata, quel filo era veramente fantastico, ormai ci univa anche senza contatto.
Ma la cosa più incredibile doveva ancora avvenire, e non potevamo assolutamente sapere, nessuno dei due, che di li a breve saremmo inconsapevolmente entrati nel modo dorato tanto desiderato dalla bambina.
Il sogno si sarebbe avverato.
… segue
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