Tu come vorresti essere?
Di solito questa domanda viene
rivolta ai piccoli del villaggio e le risposte sono sempre molto "fantasiose"..
Da chi non ha ancora vissuto
esperienze, come appunto una giovane mente, ci si può aspettare di sentirsi
dire "l'astronauta" oppure "il
pilota" o anche "la Principessa", mai sentita una bimba
rispondere "la segretaria" o un bimbo "il facchino"
Questa volta però la domanda era
stata rivolta ai grandi, menti e corpi sui quali già le esperienze avevano
lasciato le loro indelebili tracce, segni … ferite.
Nessuno slancio di fantasia,
dunque, ma più umili cambiamenti di stato: "se potessi essere diverso da quello che sono vorrei essere …" più
magro, più alta, più paziente, meno ingenua, meno timido … ognuno ammetteva la
cosa di se avrebbe voluto cambiare per essere una persona "nuova".
Tutti, tranne uno che se ne stava
in disparte e sembrava non apprezzare questo gioco che era stato proposto. In
fondo si trattava di un "gioco" ideato li per li solo per passare
qualche minuto ed aspettare l'ora per andare a cena.
"Dai, dicci la tua!" gli altri cercavano di coinvolgerlo
"Non penserai mica di essere perfetto come sei" e giù una
risata "anche tu avrai qualcosa di
te che vorresti cambiare!"
"Per
essere sincero, più che concentrarmi a trovare qualcosa da cambiare di me,
preferirei capire come valorizzare me stesso … così come sono!"
Beh, si era fatta l'ora di cena …