lunedì 8 agosto 2016

249 - Quando due mondi si incontrano







"Folletto! Hei, sveglia!"

Bussano forte alla porta ... ma io sinceramente non ho nessuna voglia di alzarmi.

"Dai Folletto, muoviti! Hanno bisogno di noi, dicono sia veramente urgente"

Beh, se è così vale la pena alzarsi anche se ancora il sole non ha fatto capolino.

"Scusa se sono venuto a svegliarti, ma ci sarebbe una bambina della grande città che vorrebbe tanto conoscere una fatina e ..."

"Per questo mi avresti svegliato? Sai benissimo che le creature del bosco e quelle della grande città non possono incontrarsi, è impossibile!

"Ma non potremmo fare una eccezione? La bambina é piccola e hanno detto che tra pochi giorni partirà, adesso è triste e quando le hanno chiesto cosa avrebbe potuto farla sorridere ha detto che un abbraccio di una fatina vera l'avrebbe resa tanto felice"

"E dove andrà?"

Il mio amico mi guarda storto, come se avessi fatto la domanda più stupida di questo mondo ...

"Partirà!"

Beh, mi sento sciocco ma capisco che qualcosa dobbiamo fare. Non è mai successo prima che una fatina incontrasse una bambina, per la verità difficilmente qualcuno di noi esce dal bosco e comunque mai si fa vedere dagli abitanti della grande città (ovviamente io sono un "ribelle" e mi spingo spesso oltre i confini ... ma anche io me ne sto sempre ben nascosto).

Forse Flora potrebbe aiutarmi, anche lei é un po "strana" ed é forse l'unica che accetterebbe di contravvenire ad una regola così importante se per una buona causa.

"Certo!"  non mi ero sbagliato "di nascosto, ma facciamolo!"

La bambina era veramente piccola come dicevano ed anche tanto triste; se devo essere sincero più che tristezza i suoi occhi trasmettevano stanchezza, spossatezza ... come se ormai si fosse arresa al dover partire.

Non credeva ai suoi occhi! Una Fatina vera era li con lei, nessun altro poteva vederla, ma lei si!

Mi sono fatto in disparte e le ho lasciate sole, parlavano, scherzavano, si tenevano per mano camminando in quel parco tra la gente che non capiva come mai, quella bimba sempre triste, adesso stesse sorridendo.

É poi venuto il momento dei saluti e le due si sono scambiate un lungo e forte abbraccio ... interminabile.

"Hei Folletto, sveglia!"

Questa volta non sta urlando e nemmeno bussando troppo forte alla porta.

"E adesso cosa c'è?" domando.

"É partita, la bambina è partita per il suo viaggio. Chi c'era mi ha detto che lo ha fatto sorridendo, forse pensava di essere per la mano con Flora"

Sorrido, amaramente. Adesso mi devo occupare di Flora: è triste...