Anche stamani, dopo una notte buia, lunga, e popolata da sogni inquietanti, il sole si è affacciato alla finestra della mia camera.
Diversamente dai giorni scorsi, dove ha sempre manifestato la sua sfacciataggine, è entrato delicatamente, un raggio alla volta, come stesse chiedendo il permesso.
La luce ha reso i colori agli oggetti man mano che vi si posava, e con essi un pò di calore.
La mia prima sensazione è stata di velato fastidio, d'istinto avrei voluto chiudere gli occhi per rimanere ancora un pò nell'oscurità.
Poi mi sono arreso a ciò che è più grande di me.
In lontananza ho intravisto alcuni occhioni che mi fissavano in silenzio, come a dirmi, senza parole, che quel timido sole mattutino era lì a ricordarmi che la vita continua.
Mi sono alzato e, correndo fino a perdere il fiato, sono tornato nel mio accogliente bosco, gridando al vento di portarmi lontano, di cullarmi tra le sue braccia.
Lo farà.
Diversamente dai giorni scorsi, dove ha sempre manifestato la sua sfacciataggine, è entrato delicatamente, un raggio alla volta, come stesse chiedendo il permesso.
La luce ha reso i colori agli oggetti man mano che vi si posava, e con essi un pò di calore.
La mia prima sensazione è stata di velato fastidio, d'istinto avrei voluto chiudere gli occhi per rimanere ancora un pò nell'oscurità.
Poi mi sono arreso a ciò che è più grande di me.
In lontananza ho intravisto alcuni occhioni che mi fissavano in silenzio, come a dirmi, senza parole, che quel timido sole mattutino era lì a ricordarmi che la vita continua.
Mi sono alzato e, correndo fino a perdere il fiato, sono tornato nel mio accogliente bosco, gridando al vento di portarmi lontano, di cullarmi tra le sue braccia.
Lo farà.