martedì 21 giugno 2011

199-Il Regalo/6

La forma era quella giusta, anche i colori azzeccati, forse le dimensioni un po’ eccessive, fosse stato un po’ più piccolo le sue mani non avrebbero trovato tanta difficoltà nel maneggiarlo.

Un drappo, alcuni legni un rotolo di filo, tutto qui.

Come provare emozioni nuove e fantastiche con questi oggetti, dove era il suo regalo?

Cercò le istruzioni, la bambina, senza pensare che, nessuno le aveva ancora insegnato a leggere, era ancora molto piccola, anche se vi fossero state non sarebbero state comprese … “ ma se ci fossero le figure …” pensò. Ma non vi erano figure e nemmeno istruzioni.

Doveva capire, da sola, senza l’aiuto di nessuno, a cosa servissero quegli oggetti e come avrebbero potuto diventare magici.

Cominciò a dubitare di quell’uomo che le aveva fatto il regalo, o forse aveva solo sbagliato persona e non era la destinataria di quell’oggetto.

Io ero lì, improvvisamente immobile.

D'altronde ero un oggetto, come avrei potuto muovermi?

Nemmeno io sapevo cosa fossi realmente e non ero in grado di aiutare la bambina, ci sarebbe dovuta arrivare da sola.

Anche se “inutili” quegli oggetti piacevano alla piccola, e più li toccava, più li guardava, sentiva che dovevano essere importanti per lei.

Aveva tanto desiderato un regalo del genere e adesso che lo aveva doveva solamente capire come usarlo.

Il drappo aveva una forma particolare, qualcosa di mai visto prima, lo distese a terra, per tutta la sua grandezza.

Così come si presentava adesso poteva sembrare un grande aereo futuristico, o uno strano animale alato, forse preistorico perché non le ricordava niente di conosciuto.

I legni, due e di diversa misura, avevano dei piccoli intagli al centro e le estremità erano state finemente smussate.

La luce, che si alternava al buio, illumino il drappo a terra facendo cadere l’attenzione della bimba su alcune piccoli risvolti ai quattro lati della stesso.

Guardò attentamente e vide che i risvolti altro non erano che piccole tasche, che dovevano servire a contenere qualcosa, oppure a tenere.

Era ancora molto piccola, ma non gli mancava fantasia ed inventiva, non ci mise poi molto a capire che quelle minuscole tasche erano perfette per tenere fermi quei due legnetti qualora li avesse incrociati tra loro.

Ecco a cosa servivano gli intarsi centrali.

Con i due legni fece una croce e la appoggio al drappo disteso, delicatamente infilò le estremità dei legnetti nelle piccole tasche, magicamente il drappo acquistò una forma più definita.

Restava solo un altro mistero da scoprire, perché il legnetto più lungo aveva un piccolo foro ? a cosa serviva quel gomitolo di filo che aveva trovato dentro il pacchetto?

Provò a far passare il filo dentro il foro del legnetto, ma non rimaneva fermo, si muoveva ed usciva, non era quella la soluzione.

“Se facessi un nodo?” pensò, vero, pensai io, facciamoci un nodo, ma la bambina non sapeva cosa era un nodo e principalmente, anche se lo avesse saputo, come era fatto un nodo?

Ma se non sapeva cosa fosse un nodo, come mai gli era venuta in mente quella parola senza un senso?

… segue

1 commento:

  1. scusa la prolungata assenza..
    ho recuperato tutto ciò che avevo perso.. ^^
    vorrei continuare a leggere, perciò non farci aspettare troppo!!
    ieri è stato il primo giorno d'estate!! come l'avete festeggiato voi folletti?!
    Ti saluto tanto tanto
    FrammentoDiCristallo

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