lunedì 13 giugno 2011

198-Il Regalo/5

A volte anche i grandi uomini non sono perfetti, è per questo che non mi piace chiamarli “dei”, ed è forse questo quello che più mi piace in loro, non aver abbandonato del tutto l’umanità e tutti i possibili difetti ad essa collegata.

Nell’enfasi di creare oggetti, luoghi, momenti e quanto altro di più magico possibile, anche il mio “creatore” aveva commesso un errore.

Oltre alla possibilità di poter percepire le sensazioni degli altri non pensò di mettere un limite a questo. Io avrei dovuto capire se, chi stava giocando con me, era felice, per continuare nel gioco, oppure se non lo era e quindi trovare un modo per cambiare le cose.

Capire ….. non provare, uffa, si era dimenticato di mettere una sorta di “fermo”, riuscivo a capire, a sentire lo stato d’animo di chi mi stava accanto, ma perché improvvisamente provavo anche io quelle cose lì ?

Io ero un gioco, un oggetto, non potevo provare sensazioni ed emozioni, non avevo un cervello, non avevo un cuore, non avevo vene dove far scorrere, e bollire, il sangue … che non avevo.

Va bene capire, perché provare anche?

Ma il grande uomo era scomparso, lo cercai tanto nei giorni a seguire, ed anche nei mesi per la verità, ma non sono mai più riuscito a trovarlo.

Aveva commesso un errore, abbastanza grave, e forse per questo si vergognava.

Scappò e mi abbandonò con quella strana anomalia che mi ritrovavo addosso.

Provavo sensazioni, un oggetto che prova … più anomalia di questa.

Ebbi così la possibilità di vedere anche io quella luce, con gli occhi della bambina, di sentire i profumi, con il naso della bambina, di scoprire i gusti, con la bocca della bambina, di sentire i suoni, con le orecchie della bambina, di piangere, con le lacrime della bambina, di scoppiare di gioia, con il cuore della bambina.

Bello.

La bambina si rese conto che il regalo non era completo, o meglio, così come era non serviva al suo scopo, non avrebbe potuto utilizzarlo per provare quello che avrebbe invece voluto provare.

… segue

1 commento:

  1. Buongiorno Folletto l'empatia non è facile da gestire, tutto è bello quando percepisci lo stato di gioia e serenità degli altri, ti riempi d'amore, ma quando percepisci il dolore e la sofferenza altrui che si affollano dentro di te senza lasciarti neanche un angolino dove rifugiarti per non sentire, è devastante, ti manca il fiato, non respiri e anneghi in un oceano che non ti offre nessun appiglio!

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