lunedì 8 febbraio 2010

14-Un mare di pace

Sono caduto in mare ... me ne stavo mezzo assonnato sulla mia foglia quando la brezza che ci stava spingendo, che per fare i dispetti talvolta mi supera, ha improvvisamente smesso di soffiare.
Puff, un bel bagnetto in acqua, non che non ce ne fosse bisogno (anche noi folletti dobbiamo curare l'igene ...) però, mi avessero avvertito mi sarei preparato.
Ho dovuto aspettare che la foglia mi raggiungesse in acqua (la sua "caduta" è stata molto più elegante e armoniosa della mia ....) e, una volta raggiunta, mi ci sono seduto sopra affinche le mie aluccie si asciugassero.
Non potevo certo dire di aver cominciato bene la giornata, ma ormai c'ero in quella situazione, che ci potevo fare? Mi son detto, siamo in mare, godiamocelo.
Mi sono disteso in posa da sirenetto (le risate che si son fatte quelle tre farfalline che son passate prima, mi risuonano ancora nella testolina) ed ho lasciato che il sole mi scaldasse.
Il respiro del mare mi sollevava per poi "risucchiarmi" dentro di se, come se mi volesse cullare.
La pace si è impadronita di me, e mi sono sentito tutt'uno con la natura circostante.
E' proprio vero, per potersi sentire parte del mondo a volte occorre starsene da soli, in silenzio ed ascoltare i rumori che non ci sono.

2 commenti:

  1. Grazie del commento,hai scritto proprio quello che avevo bisogno di sentirmi dire,e non le solite "stu...pidaggini".

    Ti auguro una buona giornata...

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  2. E' proprio vero, per potersi sentire parte del mondo a volte occorre starsene da soli, in silenzio ed ascoltare i rumori che non ci sono....
    e PROPRIO COSì!!!! :)

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