giovedì 11 dicembre 2014

216 - La Clessidra



Un attimo.

L'equilibrio lo raggiungi solo in quell'attimo, il tempo necessario a quel minuscolo granello di sabbia per passare da una parte all'altra ...

Fino a quel momento, a seconda dello spazio che già occupavi potevi sentirti "vuoto" ma con la consapevolezza che avresti piano piano, granello su granello, riagguantato la situazione prevalendo su chi ti stava sopra, oppure potevi sentirti "pieno", forte, con la sicurezza di chi sa di avere più dell'altro, una sicurezza che però ti confonde e non ti fa percepire che ti stai lentamente svuotando.

Quando poi il vuoto diventa pieno e crede di aver raggiunto l'obbiettivo un brusco movimento, un improvviso capovolgimento e già ricomincia a perdere qualcosa di se ...

Nello stesso istante, il pieno, ormai completamente svuotato e sull'orlo della disperazione che la perdita ha creato, capisce di aver ormai toccato il fondo, che peggio non potrà più essere, che  qualcosa stà lentamente tornando, basterà pazientare per poter tornare a gioire.

Cicli, fasi, ritmi ... il pieno che sia alterna al vuoto, è così e sempre lo sarà, non si può fermare il tempo e devi essere pronto a godere di quell'attimo di equilibrio, un solo istante nel quale non esiste un pieno ed un vuoto, un bello ed un brutto, un bianco ed un nero, un solo istante dove non esiste un"sopra" ed un "sotto", dove la parte di te che perde qualcosa non prevale su quella che prende e viceversa.

Mi sono ritrovato nei momenti "forti" senza accorgermi che qualcosa mi sfuggiva di mano, inesorabilmente.

Mi sono ritrovato nei momenti "deboli" piangendomi addosso invece di percepire che quel qualcosa stava tornando.

Un pò su, un pò giù ... alla ricerca di quell'attimo in cui quel granello di sabbia che fa la differenza   si è già staccato dal punto di partenza ma non ha ancora raggiunto la momentanea destinazione ... magari scattando una foto di quell'istante, per renderlo interminabile.


9 commenti:

  1. Non è facile commentare Folletto. Mi fai pensare al divenire. Alla categoria del cambiamento che avviene malgrado noi, a quell'equilibrio così effimero su cui incombe perdita o accrescimento. Il pendolo, l'oscillazione dove l'equilibrio tra le forze è pura utopia ... Devo rileggere ancora Folletto, ma qui le tue metafore si fanno profonde e complesse ...

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    1. Torna però ... Tra una fase e l'altra lasciati ormeggiare ... A presto!

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    2. Ma no, non volevo metterti in "crisi" ... Di profondo c'è solo il mare ...
      È solo che a volte dimentico che non si può avere sempre tutto per sempre e che bisogna accettare che qualcosa si possa anche perdere, perchè ce ne sarà sempre un altra a riempire il vuoto, basta avere pazienza.

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    3. E' che l'assillo del tempo e i granelli che mi sfuggono dalla clessidra li avevo in mente prima di questo post:la crisi era già in atto. Ma raccolgo con fiducia il messaggio di speranza e ottimismo.In attesa di un nuovo messaggio rileggo i vecchi post; credo di intelligerli un po' meglio ora ...

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  2. bentornato!!!
    e che su o giù tu possa trovare la serenità o l'equilibrio a cui aneli!

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    1. Grazie!
      Per il momento mi sono dotato della macchina fotografica ... Chissà non ci riesca!

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  3. Credo che per quanto devastante possa essere, se non ci fosse l'altalena di quei granelli di sabbia che fanno su è giù non saremmo in grado di riconoscere la bellezza di quel punto di equilibrio, di quell'istante che per il solo fatto di averlo vissuto è eterno.

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  4. ... ed ogni volta che ricominciamo sappiamo che ci sarà un nuovo attimo che durerà in eterno

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