lunedì 28 giugno 2010

141-Un nuovo giorno

Anche stamani, dopo una notte buia, lunga, e popolata da sogni inquietanti, il sole si è affacciato alla finestra della mia camera.
Diversamente dai giorni scorsi, dove ha sempre manifestato la sua sfacciataggine, è entrato delicatamente, un raggio alla volta, come stesse chiedendo il permesso.
La luce ha reso i colori agli oggetti man mano che vi si posava, e con essi un pò di calore.
La mia prima sensazione è stata di velato fastidio, d'istinto avrei voluto chiudere gli occhi per rimanere ancora un pò nell'oscurità.
Poi mi sono arreso a ciò che è più grande di me.
In lontananza ho intravisto alcuni occhioni che mi fissavano in silenzio, come a dirmi, senza parole, che quel timido sole mattutino era lì a ricordarmi che la vita continua.
Mi sono alzato e, correndo fino a perdere il fiato, sono tornato nel mio accogliente bosco, gridando al vento di portarmi lontano, di cullarmi tra le sue braccia.
Lo farà.

4 commenti:

  1. Che bella sensazione quella di essere al sicuro in un posto familiare protetto. A volte, anche la notte può esserlo...

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  2. Sì, è bello.Mi piace leggere che anche per te il vento è un amico...ed è capace degli abbracci più dolci, specie quando ti circonda anche dei profumi del bosco, l'odore dell'anima della Terra.

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  3. Che bel post...
    Sembri un po' pensieroso ultimamente!

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  4. A volte il buio è più rassicurante della luce, ci fa sentire protetti e diventa difficile aprire gli occhi ma quando lo si fa ci si accorge che la luce non ci ha ferito e che possiamo goderne anche noi...

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