sabato 12 giugno 2010

134-Il cellulare

Come sempre la domenica, i prati intorno al bosco si riempono di persone che vengono dalla città per passare in pace ed al fresco la giornata.
Purtroppo, molto spesso, lasciano tracce del loro passaggio e dopbbimao pensare noi, creature del bosco, a ripulire.
Ieri, tra i tanti sacchetti e cartacce ho trovato anche uno strano apparecchio con una tastiera.
Un mio amico mi ha spiegato che era un "cellulare" e che con quello avrei potuto chiamare altre persone e parlarci a distanza.
Ero talmente curioso che ho cominciato a comporre dei numeri a caso.
Era veramente divertente, anche se alcuni si arrabbiavano perchè dicevano che li stavo disturbando.
Impegnatissimo in questa mia nuova attività, non mi sono accorto che il solito vecchio brontolone del villaggio era alle mie spalle. Quando l'ho visto mi sono detto "adesso me ne dice quattro"
Ed invece no, mi ha guardato e mi ha detto:
"Quando parli al telefono devi sorridere"
"Come può accorgersi che sto sorridendo se non ci vediamo! Ti stai prendendo burla di me, vecchio! "
"Assolutamente no, ragazzo, chi ti risponde lo sentirà dalla tua voce"

2 commenti:

  1. Vero, anche mascherare le emozioni negative è difficile,nonostante non ci si possa vedere negli occhi!!

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  2. ihih!
    verissimo! credi a quel vecchio brontolone! ha ragione.. chi dall'altra parte ti sta ascoltando capisce se e quando stai sorridendo!
    :)

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