domenica 9 maggio 2010

101-Popoli








Oggi ho conosciuto un abitante della città che mi ha veramente colpito.
Magro, al limite dell'immaginabile, ma, nonostante questo, molto forte e deciso nei movimenti.
Teneva un lungo bastone in mano, ma non sembrava usarlo come appoggio, forse per avere un maggior contatto con la terra.
Scuro di pelle, barba poco curata, non aveva capelli, ma se li avesse avuti sarebbero stati bianchissimi, come bianca la strana veste che indossava.
Occhiali, piccoli e tondi, che non celavano la profondità dello sguardo.
Camminava, solo, e ad ogni passo si soffermava ad ammirare gli animali che vivono nel bosco.
Sembrava capire il loro linguaggio, sorrideva ad ogni lorto movimento, e gli animali, anche i più piccoli, sembravano non aver nessuna paura di lui.
Non avevo mai visto un abitante della città sentirsi parte del bosco come questo sconosciuto, quindi mi avvicinai a lui per chiedergli da dove arrivasse.
"Dal mondo" mi rispose.
Era strano, veramente.
"Hai girato molto" chiesi timidamente.
"Si, ho viaggiato molto" rispose.
"Anche io viaggio, ma non mi allontano mai dal mio villaggio. Mi piacerebbe sapere come sono gli altri posti, quante grandi città esistono e come vivono i loro abitanti. Vorrei sapere se il mondo che tu hai visto è tutto uguale oppure se ci sono diversità nelle varie culture, negli usi..."
"Quante cose vuoi sapere, giovane folletto" mi blocco prima che partissi con uno dei miei soliti logorroici discorsi "I popoli sono tanti e tutti diversi".
"Saresti in grado di giudicare un popolo, visitandolo, oppure dovresti viverci un pò per poterlo fare?" ero proprio curioso e quello che avevo davanti era un uomo che avrebbe potuto insegnarmi tantissimo.
"Per capire un popolo, è sufficiente osservare" disse sorridendo " grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali".

4 commenti:

  1. Che strano, nel mio bistrattato (da me) libro, parlo di lui, senza parlarne, lo descrivo in modo molto simile a come l'hai descritto tu...
    Mancano all'umanità personalità del genere!
    Ciao!

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  2. Non vorrei pensare a che razza di popolo appartengo. Il solo pensiero mi fa pena.

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  3. "grandezza e progresso di una nazione si possno giudicare dal modo in cui tratta gli animali"
    questa è da molto tempo una delle mie frasi preferite. Poche parole ma chi le legge una domanda se la fa di sicuro, quella che ha scritto Selene: a che razza di popolo appartengo?

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  4. Mi pongo anch'io la domanda di Selene.La risposta...mi fa venire i brividi.

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