venerdì 30 aprile 2010

92- L'oratore

In una delle ultime "incursioni" in città, mi sono soffermato ad ascoltare alcune persone che parlavano tra loro.
Erano sedute su alcune panchine in un giardino affogato tra i palazzi, comunque carino e sufficientemente verde.
Stavano mangiando i loro panini strapieni, e parlavano un pò di tutto.
Tra di loro ce ne era una, meglio vestita delle altre, che non se ne stava in silenzio un momento.
Il tono di voce deciso e volume "alto", gesticolava eccessivamente e non permetteva quasi mai agli altri di entrare nel "suo" discorso.
Seppur svariassero da un argomento all'altro, senza logica alcuna, questa persona prendeva la parola e disquisiva ininterrotamente mentre gli altri lo stavano ad ascoltare.
Qualsiasi tentativo delle altre di esprimere una loro opinione veniva immediatamente bloccato, con repentino cambio di argomento.
Ad un certo momento, uno degli "ascoltatori" ha chiesto all' "oratore" cosa ne pensasse di una particolare situazione; non chiedetemi di cosa parlassero perchè sono cose da grandi, ero però molto curioso di ascoltare la risposta.
Non ebbe un attimo di esitazione e, come se non avesse nemmeno sentito la domanda che gli era stata rivolta, si mise a parlare di tuttaltra cosa, credo di sport .....
Mi è preso da ridere, tant'è che mi sono dovuto allontanare per non farmi scoprire; quel comportamento lo avevo già riscontrato in altre occasioni, con persone diverse, ma nelle medesime condizioni: uno parlava, gli altri ascoltavano.
Mi sa proprio che qui le persone ne sanno molto di più quando le altre cercano di dire qualcosa, che non quando gli viene chiesto qualcosa !

giovedì 29 aprile 2010

91-Pene d'Amore

Sapevate che noi abitanti del bosco abbiamo almeno una cosa in comune con voi che state nelle città?
Ci innamoriamo, facciamo dell'amore il centro del nostro mondo, poi, per amore molto spesso soffriamo.
Abbiamo provato a chiedere al nostro "dottore" se esistesse un elisir per non soffrire le pene di amore, ma lui, per tutta risposta, ci ha dato, invece della classica pozione, una clessidra
"Solo il tempo guarisce queste ferite" ci ha detto " tempo ... tanto, tanto, tempo. E comuqnue a poco serve, perchè poi è sufficiente un secondo per riammalarsi!"

mercoledì 28 aprile 2010

90-Il sole


Ieri il mio amico vento mi ha posato su una collinetta dalla quale potevo vedere da un lato il mio bosco e dall'altro la grande città.
E' veramente strano osservare come alcune persone si stiano sforzando di distruggere questo mondo, mentre il sole stà lì, a guardare.
Persone che offendono la natura con le loro sciagurate azioni, mentre il sole stà lì, a guardare.
Prosciugano la terra, la privano del vitale verde, cementificano senza criterio .... mentre il sole stà lì, a guardare.
Non mi resta che sperare nella bontà del sole, perchè se un giorno volesse lui vendicarsi, saremmo tutti costretti a restare qui, a guardare....

martedì 27 aprile 2010

89-Sogni e natura

Nel villaggio vive una fatina che tutti chiamamo "la sognatrice", perchè è sempre con la testa tra le nuvole, sogna le cose più assurde, spesso balla e canta da sola.
Per la verità, seppur un pò "strana", devo ammettere che è sempre felice e sorridente, molto più di noi che invece abbiamo meno fantasia di lei.
Stamani l'ho incontrata e, come sempre, mi ha fatto un bellissimo sorriso, mi ha salutato e mi ha detto "ciao folletto, che bellissima giornata, pensiamo continui così fino a stasera".
Si, ho avuto la prova della sua stranezza: stava piovendo a dirotto ...
Forse vedendo la mia espressione dubbiosa, senza che aprissi bocca, ha subito continuato
"Non c'è niente che la natura faccia a caso. I sogni si avverano: se non esistesse questa possibilità la natura non ci spingerebbe a sognare"
Ho molto da imparare da queste fatine che incontro nel bosco.

lunedì 26 aprile 2010

88-Il clown

E' tornato il circo, la dove già alcuni mesi fa mi ero fermato ad osservare gli animali.
Solite scene, solite persone.
Stavolta, però mi sono messo a guardare i pagliacci che stavano provando il loro spettacolo.
Non avevano i loro abituali costumi multicolori, e non erano nemmeno truccati. Tutti normalmente vestiti che si rincorrevano calciandosi tra loro.
I bambini li attorno ridevano come fosse stata la prima volta che assistevano a tale scenetta, ed invece la conoscevano ormai a memoria.
Nelle pause, si asciugavano dal sudore, si scambiavano quattro battute, bevevano, ma continuavano a sorridere, comunque.
Ad uno di loro dissi quindi: "che sollievo vedervi ridere sempre, pieni di allegria, bisognerebbe prendere esempio da voi, che siete l'immagine della felicità"
Uno di loro voltandosi verso di me e senza sorridere, mi fa "essere allegri non signifa essere anche felici. A volte si ha voglia di ridere e scherzare solo per non sentire quella grande voglia che abbiamo dentro di piangere."

domenica 25 aprile 2010

87-Il buio

Quella appena passata è stata una notte molto buia, le nuvole hanno oscurato completamente la luna e e stelle.
Stavo cercando di raggiungere la mia casetta, con estrema fatica non riuscendo ad orientarmi per l'assoluta mancanza di luce, quando ho incontrato un amico folletto che si era seduto a terra.
"ti sei perso anche tu?" gli ho chiesto.
"No" mi ha risposto "adoro questo posto, c'è una vista fantastica, si riesce addirittura a vedere quel laghetto laggiù ai piedi di quella collinetta"
Ho creduto mi prendesse in giro ... non vedevo nemmeno lui, come poteva vedere il laghetto?
"Ti stai prendendo gioco di me? E' talmente buio che non si vede ad un metro dal nostro naso; io, nonostante conosca a memoria il sentiero, non riesco a ritrovare la mia casa e tu vedi tutto questo panorama ?"
"No, non ti prendo in giro" mi ha risposto "è vero non c'è luce ed anche io non vedo il lago, ma il buio non distrugge ciò che nasconde"

sabato 24 aprile 2010

86-Il proverbio

Esiste una festa, nel nostro villaggio, ed in tutti i villaggi dei boschi, chiamata la "sagra dell'errore".
La facciamo in una notte di primavera, illuminata solamente dai falò, tutti seduti a terra cantando mangiando e ..bevendo, perchè no!
Poi, a turno, ognuno elenca gli errori commessi nel periodo intercorso dall'ultima sagra.
Se ne sentono veramente di tutti i colori, alcuni sono lievi, altri gravi ed anche un pò imbarazzanti.
La costante è comunque che, per fortuna, ogni errore commesso ha avuto un "rimedio".
Quando uno ha terminato il suo personale elenco, il Saggio si alza in piedi, tutti fanno silenzio e grida "nel bosco sbagliamo! Avanti il prossimo" e giù tutti a ridere.
Passiamo tutta la notte così.
Ieri, mi sono fermato ai margini della città ed ho trovato un vecchio libro di proverbi, uno mi ha particolarmente incuriosito "errare è umano".
Ma allora non si sbaglia solo nel bosco.
Sono corso dal Saggio, convinto di aver scoperto una cosa nuova, e gli ho aperto il libro alla pagina di quel proverbio.
Lui lo ha letto, poi ha cominciato a sfogliare le pagine come se cercasse qualcosa che però non trovava.
"Cosa cerchi saggio?" ho chiesto, e lui "questo proverbio lo conoscevo, ma è stata trascritta solo la rpima parte, manca il seguito...non lo trovo".
Vedendo la mia curiosità stampata sulla faccia, ha aggiunto: "il loro proverbio dice: errare è umano, dare la colpa ad un altro lo è ancora di più".

venerdì 23 aprile 2010

85-La stada dei nonni

Nelle vicinanze del nostro bosco esiste uno strano sentiero, dove, si dice, vi siano particolari effetti ottici.
Camminando, ma lo puoi fare in una sola direzione senza poter mai tirnare indietro, può capitarti di incontrare animali, di ossevare piante e fiori, anche oggetti di vario tipo e genere, tutto quello che vedi è però molto piccolo, se ti soffermi a guardare con attenzione, ne puoi ammirare tutti i dettagli, ma è tutto così in miniatura.
Se però ti fermi, e ti volti a gardare la strada già fatta, tutto ciò che avevi visto divanta di grandi dimensioni.
Noi la chiamamo la "strada dei Nonni" forse perchè, quando eravamo piccoli, ci ripetevano spesso di guardare le piccole cose sempre con molta attenzione perchè un giorno ci saremmo voltati ed avremmo capito che invece erano grandi.

giovedì 22 aprile 2010

84-22 aprile, Earth Day 2010


Noi abitanti del bosco amiamo la natura più di ogni altra cosa, perchè da essa, e solo da essa dipendiamo.
Ci è stato detto che, purtroppo, questo non vale per gli abitanti della città, perchè loro dipendono da altre cose e spesso dimenticano l'importanza del sole, del verde, dell'acqua, del vento.
Però ho trovato le memorie di un uomo che forse aveva capito l'importanza di queste cose e che aveva scritto
"Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata"
non so chi sia, forse un contandino, si chiamava Albert Einstein.

mercoledì 21 aprile 2010

83-Roma


"Il massimo che posso fare per un amico è di essere semplicemente suo amico. Non ho ricchezza da donargli. Se lui sa che sono felice nel volergli bene, non vorrà altra ricompensa. Non è divina in ciò l'amicizia?"
(Henry David Thoreau)

Oggi prendo in prestito questa frase, perchè so che, a fine giornata, il miracolo di tale "divinità" si sarà nuovamente realizzato.
Non ho niente da offrire, non ho niente da chiedere, ma domani sarò più felice.




Adesso qualcuno si chiederà: "e che centra Roma con tutto questo?.
Narra la leggenda che il 21 aprile del 753 a.c. Romolo e Remo fondarono Roma .... e quale giorno migliore poteva esserci per mettere le fondamenta ad una nuova amicizia con la speranza diventi "eterna" come la città ?

martedì 20 aprile 2010

82-La stana tribù


Nel mio continuo girovagare, mi sono imbattuto in uno strano posto, abitato da buffe, ma simpatiche, persone.
Erano decisamente di due razze completamente diverse, ed un po in contrapposizione tra loro, anche se non sembravano avercela l'uno con l'altro.
Uno di loro ad un certo punto gridò "Sono io il vostro Re"
Immediatamente dall'altra parte fece eco un "No, caro, sono io il Re".
Attimo di silenzio e poi tutti a ridere. Una tribù con due Re.
"Ma io ho accanto la mia Regina"
E subito l'altro "vero, ma dove la porti se non hai i cavalli attaccati alla carrozza ?"
Ed ancora tutti a ridere.
"Il mio esercito di soltati ha due comandanti ed il tuo uno solo !"
Ancora un attimo di silenzio.
"ma che ci fai dei comandanti se il tuo castello non ha le torri ?"
Che strani che erano, ad ogni mossa di uno l'altro rispondeva con un altra battuta.
C'era li, accanto a me, uno dei soldati che sembrava non partecipare a quella improbabile disfida, e non persi l'occasione per chiedere cosa facessero di così divertente.
"Non ti preoccupare, si deridono a vicenda, ma è sempre così, lo fanno più per gioco che per cattiveria"
Passarono ancora alcuni minuti, di buffi sberleffi tra Re, mentre gli altri si rincorrevano vicendevolmente, poi, ad un certo punto uno dei due Re disse "basta, ok, per oggi, va bene così, credo tu abbia vinto, complimenti. Ci vediamo domani, stesso posto, stessa ora .... ma porta la Regina, perchè i miei soldati non vedono le loro mogli da molto ...."
E di nuovo tutti a ridere.
Se c'era stato un vincitore ed un vinto, voleva dire che sotto i miei occhi si era consumata una guerra, ma non vedevo sangue, nemmeno morti. Strana questa guerra.
Mentre il Re vincitore stava festeggiando con i suoi sudditi, l'atro si era appartato e stava pensando a quale potesse essere stata la sua mossa sbagliata, mi avvicinai "posso?"
"Certo che puoi, foletto" mi rispose cordialmente
"Ma cosa stavate facendo ?"
"una guerra, tra noi, ma sia chiaro, per gioco !"
"Ma tu sei un vero Re ?" non avevo mai avuto l'occasione di parlare con un Re fino a quel momento
"Si, son un Re, come lo è anche il mio amico dell'altro colore"
"E siete vosi che decidete le regole del gioco, come schierare i vostri eserciti, la tattica per accerchiare gli altri e tutto il resto ?"
"Si" rispose "anzi, no ... in realtà le decisioni vengono prese da un altro, noi le comunichiamo agli altri, noi le commentiamo, ma in realtà non possiamo fare ciò che volgliamo. Pensa che a volte mi rendo conto di dare un comando che sicuramente ci porterà alkla sconfitta, ma lo devo dare ugualmente, che ci vuoi fare ... anche un Re ha i suoi fili ..."
Sarà! L'ambiente era piacevole, le persone allegre e simpatiche (e sembravano anche felici), resto comunque dell'idea che sia meglio essere un giocatore di scacchi che una pedina sulla scacchiera.

lunedì 19 aprile 2010

81-Il vecchio pescatore


Stamani, presto presto, mi sono messo in viaggio.
Forse invogliato dal tepore del sole che già aveva fatto capolino da dietro il monte, o forse perchè il vento, leggero, portava con se il profumo del mare, non so, mi sembrava proprio il momento adatto per mettermi in viaggio.
Non mi sono curato molto del dove stessi andando, come al solito mi sono lasciato trascinare dalla brezza.
Arrivato quasi in riva al mare, ho sentito alcune voci che contrastavano quella quiete e quel silenzio.
Animate, ma non eccessive.
Erano alcuni uomini che stavano magnificando i concetti di amore ed anima. Immagino fossero poeti.
Uno insisteva nel paragonare l'amore come al raggiungimento del Paradiso dove le anime erano angeli.
Un altro ribatteva che solamente le anime pure possono amare.
Erano tutti occupati a trovare le migliori parole ed i più calzanti paragoni, quando, quasi sbucando dal nulla, un vecchio pescatore passò loro vicino e, scuotendo la testa, disse a voce alta
"L'amore è acqua e l'anima è pietra" sputò a terra il mozzicone della sigaretta ormai finita e si allontanò.
I poeti cominciarono a ridere fino a farsi uscire le lacrime dagli occhi.
"solo un pescatore ignorante poteva dire una cosa del genere ... acqua ....pietra!" ridevano sonoramente.
La cosa mi era però parsa strana, nessuno parla così per parlare, perchè il vecchio pescatore si era espresso così?
Lo cercai tra le barche sulla spiaggia fino a trovarlo intento a rammendare la sua rete.
"Scusa" gli chiesi "lo so di non farmi gli affaracci miei, ma la tua espressione mi ha veramente incuriosito".
Il vecchio pescatore sorrise poi, senza quasi aprire la bocca, "quelli sono poeti, con la testa tra le nuvole, noi invece teniamo i piedi per terra, l'acqua leviga le pietre .... come l'amore modella gli animi. Ma loro che ne sanno!"

domenica 18 aprile 2010

80-Un Preside simpatico

Anche noi, nel nostro bosco, abbiamo la scuola: non è proprio come quella delle città, ma è pur sempre una scuola.
Sinceramente se posso ... evito di andarci, ma l'altro giorno mi ritrovai proprio li davanti al portone e, ormai visto dagli insegnanti, dovetti entrare.
Alcune lezioni furono interessanti, altre un pò meno. Alcuni insegnanti simpatici e semplici nell'esposizione, altri più scorbutici.
Alla fine della mattinata mi soffermai a parlare con i miei amici, divertendosi a dare i voti ai "prof" come loro li danno a noi.
Eravamo talmente impegnati a discutere su quale fosse l'insegnante più bravo e quale meno, che non ci accorgemmo che alle nostre spalle si era avvicinato il Preside ... che figura.
Stranamente non ci rimproverò, anzi si sedette con noi e ci chiese di continuare senza badare a lui.
La sua presenza ci aveva però ormai intimorito e non riuscivamo più ad esprimere giudizi sui nostri prof.
Stavamo riprendeno ognuno le proprie cose, per andarcene quando il preside ci bloccò e ci chiese: "sapete qual'è l'insegnate più difficile da capire, più astuto e severo?"
Una idea ce l'avevamo, la professoressa di biologia non era tra le nostre preferite, ma nessuno aveva il coraggio di dirlo.
"Sciocchini" per fotuna fu lui a parlare "è l'esperienza: prima ti fa l'esame e solo dopo ti spiega la lezione".

sabato 17 aprile 2010

79-Il premio

Il "regalo" che stà girando sui blog è contagioso ... come esimermi dall'essere anche io un pò felice ricordando le 10 cose che riescono a rendermi tale?
Ed allora eccole qua, non in ordine di importanza, ma per come mi sono venute.

1-Sono felice quando la mattina vedo che c'è il sole, perchè la bella giornata mi permetterà un nuovo viaggio. Ma sono felice anche se piove, perchè quando smetterà tornerà il sole e con lui l'arcobaleno.

2-Sono felice quando vedo gli occhi di un "cucciolo" (senza distinzione di razza) perchè quello sguardo mi trasmette sempre qualcosa di nuovo.

3-Sono felice quando, alla fine di una telefonata, mi sento dire "grazie", perchè so che quel grazie, a differenza di tanti altri, è sincero.

4-Sono felice quando ascolto musica (qualsiasi genere), perchè ha lo strano effetto di farmi volare più in alto del solito.

5-Sono felice quando vedo una persona ridere, anche se non ne conosco il motivo, magari me lo faccio spiegare e rido con lei.

6-Sono felice se mi guardo indietro per vedere tutti gli errori commessi, almeno quelli non dovrei più farli.

7-Sono felice se guardo avanti ... sicuro di commeterne tanti altri di errori, nuovi, magari anche divertenti.

8-Sono felice quando gli altri ridono di me, se sono li per farli ridere ...

9-Sono felice quando ho la prova di avere amici ed amiche che non conosco, ma che lo sono veramente proprio per questo.

10-Sono felice perchè tutte le sere, dismessi i vestiti del "pazzo", trovo a casa una famiglia che mi aspetta, sempre ... forse sono più pazzi di me

venerdì 16 aprile 2010

78-Sensi sviluppati

Conosco una fatina che è molto, ma veramente molto, bella.
Il vero motivo per il quale adoro passare un pò di tempo con lei non dipende però dal suo aspetto fisico.
Ritengo sia una delle persone più intelligenti, sensibili e sincere che abbia mai incontrato.
Non importa il suo livello di cultura, che comunque credo sia superiore al mio, non dobbiamo disquisire su argomenti "difficili" o impegnativi, passiamo ore a parlare del più e del meno, anche delle cose più insignificanti, ma farlo mi riempie sempre di gioia.
Non dice mai niente a sproposito, stà sempre molto attenta a non esprimere giudizi affrettati, e poi, posso contare sulla sua sincerità.
Sa parlare, sa ascoltare, meglio di chiunque altro.
Ieri sera sono passato davanti al sua casetta e l'ho vista intenzionata a prepararsi per uscire.
Stava pettinando i suoi lunghissimi capelli, mi sono avvicinato e gli ho detto sorridendo "non importa che tu ti faccia più bella di quello che sei, sono tante le doti che hai che chiunque sarebbe onorato di uscire con te".
Mi ha sorriso e, senza interrompere ciò che stava delicataemnte facendo mi fa "forse hai ragione, ma moltissimi ragazzi hanno la vista più svilupaata del cervello".
Non ho mica capito bene ... forse perchè io porto gli occhiali.

giovedì 15 aprile 2010

77-Occhiali e felicità


Stamani sono passato dal mio villaggio, prima di avventurarmi nel bosco, ed ho sentito una fragorosa risata venire da dietro un albero, mi sono avvicinato ed ho visto un gruppetto di giovani folletti che stavano deridendo un anziano.
"Non mi sembra carino" mi sono permesso di dire loro
"Ma dai" hanno risposto "non lo stiamo prendendo in giro in maniera cattiva, come al solito aveva perso gli occhiali e continuava a dire che qualcuno di noi glieli aveva nascosti .... invece non si era accorto di averli sulla testa. E' stato uno spasso".
Effettivamente la cosa era buffa ed anche io non ho potuto trattenermi dal ridere.
"Bravi e simpatici" sbottò l'anziano " pensate di essere tanto migliori di me? State tutto il giorno lì a piangervi addosso alla continua ricerca delòla felicità, ed anche voi non vi accorgete che è come i miei occhiali: cerca, cerca, ma l'avete sul naso!"

mercoledì 14 aprile 2010

76-Prova di coraggio

Girava in tondo, senza fermarsi mai.
Sembrava impazzito, il suo passo diventava sempre più veloce, sempre intorno ad un immaginario centro formato dal niente.
Le mani sulle tempie come a non voler far fuggire i pensieri che aveva; ogni tanto dalla bocca usciva un fragoroso "SI, lo faccio" ma poi, dopo due, tre giri su se stesso "NO, meglio di no".
Ero lì da diversi minuti, seduto su un rametto e lui non aveva ancora interrotto qualla che sembrava una strana danza rituale fatta di giri, di SI e di NO.
Mi veniva la voglia di scendere e dirgli "deciditi, una volta per tutte: o Si o NO" non sapevo neanche a cosa si riferisse, ma quel continuo ripensamento cominciava ad annoiarmi.
Come se il mio desiderio fosse stato improvvisamente esaudito, ebbe a passare di li una fatina.
"Quale mai sarà il tuo problema. E quanto grande potrà essere per turbarti così tanto ?" gli fece avvicinadosi.
"C'è una cosa che non sò, devo chiedere una cosa, vorrei sapere se, insomma ... mi vergogno, non ce la faccio" rispose senza però fermarsi.
"Ah, la vergogna, che brutto affare, ma anche che cosa importante. Vergogna di che? Vergogna di cosa? Della verità ? Bella o brutta che sia la verità non dovrebbe portare vergogna" la sua voce era calma e dolcissima
"si ma ..." le parole non gli uscivano nemmeno di bocca tanta era la concitazione del momento "non ce la faccio proprio a chiedere una cosa del genere"
"Se posso darti un consiglio, va tranquillo e chiedi quello di ciò che hai bisogno, e vedrai che per almeno un minuto ti riempirai di vergogna, le tue guance diventeranno rosse, il sudore ti scenderà dalla fronte, le gambe tremeranno ..."
"hei" gridò lui fermandosi improvisamente " bel consiglio che mi dai ! Se avevo un dubbio adesso me lo hai tolto del tutto ..."
"Allora non andare, allora non chiedere " rispose lei " eviterai di vergognarti per quel minuto, ma, forse, lo rimpiangerai per tutta la vita"

martedì 13 aprile 2010

75-Bambini e Soldati

Anche i nostri piccoli, nel villaggio, giocano spesso a fare i soldati, con rami usati come fucili e con pigne impovvisate bombe a mano.
Difficile spiegare perchè, da piccoli, la "guerra" affascini così tanto e ancor più difficile è far capire loro che quel gioco non è poi un gran bel gioco ... ma che ci volete fare, anche noi, quando avevamo quella età lo facevamo e adesso siamo qui a preoccuparci per loro.
Ma fra tutte le domande che ci facciamo ed alle quale troviamo difficoltà a dare una risposta sensata, non è questa la più assurda, infatti, se non capiamo perchè ai nostri bambini piace fari i soldati ... cosa dire dei soldati ai quali piace fare i bambini?

lunedì 12 aprile 2010

74-Concetto di bellezza


Nello stagno vicino al nostro villaggio vive un rospo, molto simpatico, non altrettanto bello, ma è sempre piacevole passare qualche ora con lui.
Tutte le mattine, quando passo vicino a dove abita, mi saluta sempre ed io ricambio con un "ciao Principe, la Pricipessa non è passata stamani?".
E' un gioco tra noi, dice sempre di essere un Principe, che un mago lo ha trasformato, ecc. ecc. ...sempre la stessa storia.
Penso che sia veramente difficile che possa veramente trovare una Principessa disposta a baciarlo, bruttino com'è.
Per scherzare stamani gli ho detto
"hei, Principe, qual'è la più bella creatura dell'universo ?"
E lui, senza nemmeno eistare un attimo
"la rospa, che domande !"

domenica 11 aprile 2010

73-Ma era uno scherzo?

E' stata una giornata particolare, ho incontrato molte persone, e con tutte ho parlato, molte di queste mi hanno chiesto pareri sui più disparati argomenti.
Tutti volevano sapere come la pensavo io.
Riconosco di essere stato talvolta troppo "amichevole" nella risposta, ed altre troppo brusco e crudo, ma ho sempre espresso la mia opinione.
Non so per quale motivo, forse si erano messi tutti d'accordo per farmi uno scherzo, fatto stà che, alla fine di ogni mio discorso, l'interlocutore mi diceva "...è vero, hai proprio ragione", e se ne andava.
Tutti a darmi ragione, tutti a dire che avevo detto loro la cosa giusta.
Altri si sarebbero sentiti lusingati di essere ritenuti così saggi, io, quando in troppi mi danno ragione, ho la sgradita sensazione di avere torto ....

sabato 10 aprile 2010

72-O così. O pomì

Oggi il vento era forte ed ha portato con se alcune cose, trovate in città, fino a dentro al bosco. Tra le altre questo spiegazzato e vecchio volantino pubblicitario.
I più giovani forse hanno usato questo modo dire senza nemmeno sapere da dove traesse origine, i "diversamente giovani", invece, dovrebbero ricordarsi di questo tormentone, tanto stupido, quanto attuale.
Questo slogan mi ha incuriosito ed ho fatto un esperimento convertendo una normalissima foto a colori in formati "bianco e nero", più volte. Questo l'esito:



Strano, ma è la stessa foto, con una sola differenza una è in "Bianco/Nero", l'altra è in "scala di grigi".
La foto come la vita ...s e proprio il destino non vuole beneficiarmi ancora dei colori, perchè pensare che ci siano solo il bianco o il nero?
No, esiste tutta una varità di grigi che, comunque, è in grado di farmi percepire ogni minimo dettaglio, ogni più piccolo particolare.
Forse il "bianco puro" ed il "nero puro" non esistono nemmeno, forse sono tonalità più o meno scure dello stesso grigio.
Devo necessariamente avere una cosa totalmente, oppure devo godere del fatto di esserne comunqnue in possesso ?
Non rinuncerei mai ad una visione delle cose senza dettagli e particolari.
Per me non c'è il bianco e non c'è il nero, per me ci sono centinaia, migliaia di grigi.
Per me non è o così o pomì.
Per me ... che continuo ad aspettare i colori.

venerdì 9 aprile 2010

71-Il prato offeso


Quel prato era stracolmo di fiori dai mille colori e profumi, passavo sempre volentieri di li perché solo la sua vista mi metteva allegria.
Ma quella mattina mi resi subito conto che qualcosa non andava per il giusto verso.
Rimasi colpito dal silenzio, i fiori non stavano cantando come invece era loro solito fare.
Il motivo, purtroppo, era molto semplice, erano tutti stati recisi o comunque fortemente colpiti.
I loro steli piegati costringevano le ancor belle corolle a volgersi verso terra e non verso il cielo come erano abituate a fare.
Chi era stato a far questo e perché lo aveva fatto?
É difficile pensare che qualcuno possa avercela così tanto contro gli esseri più pacifici del bosco.
Ed invece qualcuno c'era, e quello era un bambino che, poco più in la, stava brandendo un lungo bastone per colpire i malcapitati fiorellini che ancora erano sfuggiti alla sua furia.
A nulla valsero i miei tentativi di fermarlo.
"oggi sono molto arrabbiato" mi gridò.
Non capisco per quale motivo quando uno non si sente bene con se stesso se la prende sempre con chi non si può difendere ...
Facile così !

giovedì 8 aprile 2010

70-Rimpianti ed amicizie

Un singhiozzo, nemmeno tanto celato, mi aveva svegliato dal mio sonnellino ristoratore.
Era dietro una siepe, rannicchiato; mi chiedo per quale motivo molti degli uomini (nel senso di umani maschi), per piangere si nascondano.
Non riesco a restare impassibile davanti alle lacrime, di chiunque esse siano, e qualcosa mi spinge ad offrire conforto.
Sembrava non aspettasse altro:
"Tempo fa mi sono innamorato, ed ho amato fino quasi ad impazzire. Fortuna vuole che sia stato amato in egual misura. Potessi tornare indietro, però, vorrei non essermi mai innamorato, vorrei non fosse scoccata la scintilla, vorrei che quella fosse rimasta "solo" una splendida amicizia. Dopo un pò di tempo, poco o molto che sia, anche il più grande e passionale amore finisce, l'amicizia, invece rimane. Avrei avuto un rimpianto in meno ed un'amica in più. Le amicizie mi mancano, di rimpianti ne ho anche troppi".
Ci ho pensato un pò su, ho tante splendide amicizie, ma, anche io, qualche rimpianto.

mercoledì 7 aprile 2010

69-Non ho fatto niente

Ho aprrofittato della giornata primaverile, ed ho chiesto al vento di portarmi lontano, più lontano possibile, dovunque avesse voluto lui, non avrei opposto alcuna resistenza.
Ho fatto bene a fidarmi, come sempre il vento si è dimostrato mio amico e mi ha regalato un giretto proprio niente male.
Inizialmente si è diretto verso il mare, sotto di me una estesa pineta con quel suo odore di resina che mi fa impazzire.
Poi una immensa distesa di sabbia, fine e dorata che si gettava in un mare azzurrissimo e calmo.
Non avevo ancora finito di gustarmi quella traquillità che già mi trovavo altrove, credo fosse un isola, a poca distanza dalla costa.
Una piccola macchia verde il quella pagina turchese, abitata solo da animali che correvano liberi per l'intero spazio a loro disposizione delimitato solamente dall'acqua del mare.
Al centro di questa isoletta un faro, bianco, alto, imponente e superbo come sapesse quanto importante fosse la sua presenza nelle buie notti per tutti coloro che necessitassero di ritrovare la giusta via.
Una ventata un pò più forte e mi sono ritrovato in cima alla vetta di un altissima montagna, ancora imbiancata dall'ultima, resistente, neve.
Il silenzio regnava sovrano, e la pace che trasmetteva era totale.
Si era ormai fatto tardi ed il vento mi ha riaccompagnato a casa.
Tutto il giorno in giro, mi sentivo bene, sereno, eppure non avevo visto niente di particolarmente interessante, nonostante ciò, nel niente, ho trovato tutto quello di cui oggi avevo bisogno.
E pensare che ci sono persone che hanno tutto di quello di cui avrebbero bisogno ... e non ci trovano niente.

martedì 6 aprile 2010

68-Il ripensamento

"Sei proprio un maiale!" a chi non è mai capitato di sentirsi dire una cosa del genere.
Tralasciando il significato "adulto", mi soffermo su quello più ingenuo: maiale = sporco.
Mangi e ti sporchi "sei un maiale!", corri nel prato e becchi in pieno una pozza "sei un maiale !"
Ormai ho smesso di contare le volte che sono stato così appellato (da piccolo, hehe), e mi sono sempre sentito vagamente offeso per questo, fino a che ....
Se questo è il maiale, allora è gran bel complimento .... per me è dolcissimo, e per niente sporco.
Ed allora, avanti il prossimo che ha voglia di darmi del maiale ... non mi offendo più.

lunedì 5 aprile 2010

67-Colori


Me ne stavo, come sempre in questi primi veri giorni primaverili, disteso su un praticello, allietato dal calduccio del sole, dai profumi e dai rumori portati dal vento.
A pochi passi da me una famiglia, babbo, mamma ed una piccola bambina con grandi occhi curiosi che si avvicinava a me come se mi avesse visto.
Il passo incerto la faceva barcolare, ma ormai aveva preso una direzione e quella doveva essere.
No, non mi aveva visto, era invece stata colpita da alcuni fiorellini.
Ce ne erano di bianchi, viola, gialli e blu, tutti insieme.
La piccola li toccava uno ad uno, delicatamente, i genitori si avvicinarono e gli sussurrarono: "visti quanti bei fiorellini colorati ? Sembrano coriandoli, vero ?"
Eh si, non cera niente da dire, quella che stavano osservando era proprio una bella composizone della natura, fiori di diversa specie davano colore a quel prato verde.
Poco più avanti altre famigliole e molti bimbi che giocavano gioiosamente.
Strana coincidenza, anche le famiglie erano composte da persone di razze diverse, il bambino di colore aveva denti bianchissimi e rideva del compagno perchè gli sembravano buffi quegli occhi a mandorla, l'altro bambino, con la mamma che aveva uno strano drappo in testa che gli copriva il volto, li chiamava per giocare a palla.
La bimba, tolta l'attenzione dai fiorellini, si alzò di scatto e cominciò a corerre verso quei bimbi per potersi unire ai loro giochi.
I genitori gli furono subito dietro, le presero le manine ed interrupero la sua corsa ... "vieni via, non si sa mai !"
Come?
Cosa?
Perchè?

domenica 4 aprile 2010

66-Pasqua

Certo che voi, nelle grandi città, siete proprio fortunati, mi dicono che oggi sia festa, li.
Per noi, purtroppo, oggi è un giorno come gli altri ... sarà perchè difficilmente litighiamo, e se lo facciamo, non possiamo salutarci senza aver fatto pace.
Seppur il bosco sia abitato da creature di razze diverse, folletti, fate, gnomi, elfi, oltre a tutti gli animali, nessuno si sognerebbe mai di prendere in giro un altro.
Se un elfo ridesse delle mie ali e della mia statura, io potrei deriderlo per i suoi buffi orecchi a punta, ed allora perché farlo?
A volte ci meniamo tra noi, ma sempre per gioco.
Discutiamo spesso, perché ognuno la pensa alla sua maniera, ma poi troviamo sempre un accordo, perché il villaggio é uno, il bosco é uno.... Mica possiamo dividerli!
Non abbiamo guerre e nemmeno violenza, solo qualche dispetto.
Uffa però, non abbiamo mai l'occasione di festeggiare la fine di qualcosa di brutto, l'inizio di qualcosa di bello ....che fortuna che avete, voi altri, a festeggiare la Pasqua!

sabato 3 aprile 2010

65-Sole ...nuvole

Un'immagine, uno scatto, una istantanea, può trasmettere gioia ma anche dolore, serenità o agitazione, positività e negatività.
Come nel "gioco" del bicchiere mezzo pieno (o mezzo vuoto) non è l'immagine che trasmette, ma ciò che, chi guarda, vuole gli venga trasmesso.
Questo è il cielo che sta vincendo sulle nuvole, o le nubi che stanno avendo il sopravvento sul cielo?
Ho dovuto aspettare qualche minuto per capirlo, e rendermi conto che non era come avevo immaginato io.
Ma la sensazione di benessere provata in quei pochi minuti prima che la mia speranza svanisse, non potrà essere offuscata dal fastidioso temporale che ne è seguito ...

venerdì 2 aprile 2010

64-Curiosità

Al calar del sole, quando ancora non fa troppo freddo per restare fuori, una delle piacevoli abitudini di noi ragazzi, è quella di andare, tutti insieme, a trovare un anziano folletto che ha viaggiato molto nella sua vita.
Ogni sera ci racconta una sua avventura, scendendo nei più piccoli particolari.
A volte ci descrive di quanto sia stato difficile scalare una montagna, solamente per riportare al suo posto un nido di aquila, che era stato fatto cadere dal vento.
Altre, invece, ci racconta delle usanze di stranissimi popoli incontrati nel suo lungo pellegrinare.
Ci parla del mare, delle nuvole, delle città, lui ha veramente visto tutto.
E' bello stare li ad ascoltare, ma è bello anche vedere le faccie stupite dei miei compagni che, a bocca aperta, si meravigliano per ogni passaggio.
Piace anche me ascoltare, però, io mi sento un pò diverso da loro, perchè ritengo che sia meglio vedere una cosa, piuttosto che ascoltarne cento.
Ed allora, ogni sera, non vedo l'ora che risorga il sole per andare, dove non so, a scoprire qualcosa di nuovo, per vederla con i miei occhi curiosi.

giovedì 1 aprile 2010

63-Il temporale


Questa è troppo bella e devo raccontarvela.
Stanotte c'era un temporale e non riuscivo a dormire.
Mi sono vestito e mi sono seduto sotto un ramo un pò più grosso che mi riparava, anche se non totalmente, dalle goccie della pioggia.
Luminosissime saette si alternavano a fragorosi tuoni.
Un fulmine, come uno squarcio bianco in quel cielo nerissimo, e dopo qualche secondo il classico forte rumore.
Il tuono arrivava sempre qualche secondo in ritardo rispetto al fulmine ... che strana cosa pensavo.
Non mi ero accorto, tra tutti quei bagliori e rumori, che uno gnomo si era seduto accanto a me e che anche lui stava osservando quello spettacolo che la natura ci stava rappresentando.
"Bello vero?" dissi
"Molto" rispose
"Visto che stranissima cosa?" domandai "la saetta nasce insieme al tuono, ma noi lo vediamo prima di sentire il rumore"
"Perchè il temporale è lontano" ... certo non era di molte parole quello gnomo.
Poi riprese "non lo sapevi che la luce è più veloce del suono ? Non te lo hanno ancora insegnato a scuola ? E' per questo motivo che molte persone sembrano brillanti, almeno fino a che non aprono bocca per parlare"
Troppo bella!