Non più giovanissimo, figura pesante, un velo di tristezza
negli occhi mal celata da un sorriso di circostanza.
“Non è un buon momento questo per me mentre tutti gioiscono
per le imminenti festività.
I più piccoli non andranno a scuola per qualche giorno, i
più grandi avranno un po’ di riposo per staccare dalle loro frenetiche
attività.
Io dovrò lavorare, senza sosta, giorno e notte.
Tutti chiedono, vorrebbero, qualcuno pretende, pochi, troppo
pochi, pensano di dare qualcosa.
Io vorrei chiedere, ma a chi?
Le persone si fanno gli auguri tra loro, anche quando è un
anno che magari nemmeno si erano sentite, ma se mi vedono vengo additato, al
massimo un saluto, distante, freddo.
Pensare che bene o male sono stato loro “amico” almeno una volta
nella vita”
Mi sono frugato in tasca, avevo una vecchia ocarina che a
volte mi piace suonare quando sono nel bosco.
L’ho strusciata sulla manica, per ripulirla un po’.
Mi sono avvicinato a quel vecchio e gliel’ho donata
“Scusa, non è impacchettata come avrebbe dovuto essere ma
volevo farti un regalo per questo natale”
Poi l’ho abbracciato forte ed altrettanto forte lui ha
stretto me al suo enorme corpo.
“Auguri Babbo Natale, tanti auguri anche a te”
Auguri, carissimo. Sei sempre poetico. Ti ho risposto in locanda. Ti abbraccio.
RispondiEliminaBuon Natale... questo racconto scalda il cuore!
RispondiEliminaL'importante è che non sia troppo infreddolito ...
EliminaPieno di tenerezza questo post e con essoil messaggio augurale che ne consegue. Grazie... Siano serene ore per Te e i tuoi Cari.
RispondiEliminaTanti auguri caro Folletto...ci sono tanti boschi anche da queste parti... :-) li hai mai visitati?
RispondiEliminaVengo a rileggere la tenerezza di questo post ... Che il vento ti riporti su questi lidi, Folletto!
RispondiEliminaBuon Avvento!