
Vicino al nostro villaggio vive una "strana" tribù che, a prima vista sembrerebbero come quelli della grande città, ma che, immagino, non lo siano dato che tutti li evitano.
Qualche differenza effettivamente ce l'hanno, i loro vestiti sono colorati, anche troppo, e mai coordinati tra loro, quando parlano lo fanno con tono alto, sembra non riescano a parlare sottovoce ... e poi la loro linga è incomprensibile, almeno per me.
Cantano continuamente e non li ho mai visti piangere, anzi, sorridono sempre (anche se a molti di loro manca qualche dente ...)
E' vero, però, che sono persone che si arrangiano per vivere, e non sempre con metodi legali. Quando ne incontro alcuni che mi dicono "ciao Folletto, vado a lavorare" so benissimo che il loro lavoro non è quello che intendiamo noi.
Ma in questa tribù vivono "esseri" che necessitano, comunque, del nostro aiuto: sono i più indifesi, e più bisognosi, sono i cuccioli, di unomo e di animale.
I bambini e le bambine devono essere seguiti, devono andare a scuola la mattina, devono studiare il pomeriggio, devono giocare come tutti i bambini, devono avere risposte alle loro domande di bambini.
I cuccioli devono sopravvivere, almeno fino a che non troveremo loro una famiglia della grande città disposta ad adottarli nonostante la loro provenienza, ma per loro è più facile, hanno una mamma molto protettiva.
Devono essere curati, tutti, ed allora in fila per sciroppi, vaccini, antipulci ed antipidocchi (un pò a caso, tanto fanno bene a tutti!).
Spesso dobbiamo arrivare a compromessi con esserini di pochi anni, con il carattere di un cinquantenne ... "una caramella per lo sciproppo, due caramelle se finisci i compiti".
Ma è il "premio finale" quello più ambito, spetta a colui che si è comportato meglio, oppure che ha portato buoni voti da scuola (...su questo lasciamo perdere...). il vincitore può mettere in moto l'auto. E' incredibile quanto basti poco, a volte.
Ed allora scopri che sotto quei vestiti improbabili, sotto quei cappelli che nascondono la vergogna della testa completamente rapata, dietro quelle voci, ci sono occhioni che sorridono quando ti vedono arrivare, e che piangono quando ti devono salutare.
Sono occhi che presto perderanno questa sincerità, questa innocenza, sono occhi che presto scruteranno con diffidenza , alla ricerca di qualcosa da rubare, ma per adesso sono occhi, che quando la sera si chiudono hanno il diritto di poter sognare.