lunedì 30 dicembre 2019

Il passato è passato?




La stanza è abbastanza spaziosa ed a terra un tappeto morbido la rende particolarmente confortevole e alcune lampade ad olio la illuminano amabilmente.

Dieci giovanissimi folletti stanno giocando tra loro, ancora non sanno parlare ma sembra che riescano ad intendersi come se sapessero già farlo e non sono nemmeno ancora in grado di camminare, nonostante questo si muovono tranquillamente gattonando.

Al centro della stanza una candela accesa: quella fiammella che cambia colore e forma in continuazione attira l’attenzione dei piccoli che mai avevano visto una simile “magia”.

Uno dei folletti, sicuramente il più curioso dei dieci, vi si avvicina e con la manina cerca di prenderla ma nel momento in cui sta quasi per toccarla, quello che inizialmente era un piacevole tepore diventa un fastidiosissimo bruciore che lo costringe a ritirare il braccio.

Un attimo di stupore poi il pianto e le lacrime.

Gli altri folletti, che avevano assistito alla scena, vedendo il compagno piangere, iniziarono tutti a ridere avvicinandosi, anch’essi, alla candela.

Un altro di loro cerca di toccare la fiamma ma il risultato è lo stesso: bruciore e pianto.

Adesso sono due i piccoli che piangono ed otto che invece se la ridono, ma questo non li ferma, un terzo, poi un quarto ed un quinto toccano la fiammella e come chi li aveva preceduti scoppiano a piangere.

Adesso è rimasto uno solo a ridere attratto dalla candela e nonostante tutti gli altri, dopo aver toccato la fiamma, stiano adesso piangendo anche lui decide di allungare la mano ed anche lui fa l’esperienza del fuoco.

Adesso i piccoli folletti hanno smesso di lamentarsi e si guardano l’un l’altro, si sorridono, si avvicinano nuovamente alla candela, stavolta a debita distanza, osservano con curiosità i movimenti della fiamma, adesso stretta e lunga, ora larga e corta, soffiandoci un po’ si sposta anche lateralmente.

Non sentono più la “bua” ma non hanno dimenticato che quella magia colorata è tanto bella quanto pericolosa: hanno fatto una nuova esperienza, un’emozione del passato che continueranno a rivivere nel loro futuro.


Perdere il passato significa perdere il futuro.
(Wang Shu)








9 commenti:

  1. L'esperienza non insegna, nè ai piccoli nè agli adulti.
    Il dolore passa presto nelle fiabe ma quella candela accesa mi inquieta ugualmente. Condividendolo, il male allenta, quieta, ora si può guardare la meraviglia della fiamma e questo stupore è proprio dei bambini.
    Se un grupo di adulti si fosse trovato in quella situazione, dopo il primo urlo di dolore si sarebbe spenta la candela e... addio senso di meraviglia. Occorre forse guardare con rispetto e stupore anche il dolore?
    Ciao Folletto.

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    1. Ciao Sari, l'adulto non si sarebbe bruciato e quindi non avrebbe urlato, l'adulto ha già sperimentato l'effetto del fuoco.
      Fare esperienze, più o meno "dolorose" ci è di aiuto per affrontare le situazioni sapendo già se esse saranno positive o negative.
      La "memoria" di quella candela accesa non deve inquietare perchè si, potrebbe ricordare una bruciatura, ma ci saranno nel nostro "archivio" anche esperienze positive legate a quella candela ... una cena ad esempio.
      Un bacio ed un abbraccio

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  2. Buon anno nuovo. Pace alla tua casa e ai tuoi cari follettini.

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  3. A volte occorre provare il dolore per scoprire il "calore", lo stupore e la gioia del creato. Ti abbraccio forte, mio caro.

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  4. Una bella storia colma di magia e di lezione non solo per i bimbi ma anche per gli adulti. Una lettura davvero piacevole. Grazie Folletto.

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