martedì 28 dicembre 2010

185-Tiriamo le somme


Ogni anno una meta, ogni anno un viaggio.

Non sono sicuro di aver raggiunto la meta che mi ero dato per quest'anno, chissà se raggiungerò quella del prossimo.

Ma in fondo, è bello avere una meta verso la quale viaggiare, ma è il viaggio che conta.



Che quello passato sia stato stupendo, e che il prossimo sia ancora meglio!
AUGURI

mercoledì 22 dicembre 2010

184-Un giorno speciale



Il giorno che guardando dalla finestra non vedrò più guerre, non vedrò più bambini morire di fame o di raffreddore, non vedrò persone soffrire, non vedrò la solitudine degli anziani, il giorno che sentirò piangere solo i neonati, prenderò un albero e lo vestirò di stelle prese in prestito al cielo: quel giorno sarà Natale.

giovedì 16 dicembre 2010

183-Piccole cose

Sono appena tornato da uno dei miei viaggi esplorativi, come sempre accompagnato dal vento che in questi giorni non si sottrae ai suoi impegni.
Al mio ritorno mi sono incontrato con un amico che stà passando un periodo non molto felice.
"Sono stanco di questo posto" mi fa "devo cambiare aria, voglio partire, fare un viaggio, lontano, lontanissimo, e stare via per mesi e mesi"
Capivo benissimo cosa voleva dire, il cambiare aria anche a me spesso serve per stemperare le tensioni quotidiane, ma non comprendevo il perchè del "grande" viaggio.
"Fai come me, parti, fatti un giro, poi torni per riposare un pò, e quando vuoi riparti. Perchè allontanarti così tanto ?"
Adesso era lui che non capiva me "ma come fai ad accontentarti di questi viaggetti" mi ha chesto "io voglio la mia grande occasione, e fino a che non si presenterà, non vedo perchè sprecare tempo in piccole cose".
Non ho insistito perchè, fondalmente, non mi sento tuttora in grado di giudicare se ha ragione chi come lui che aspetta la grande occasione oppure se ce l'ho io che, come dice il mio amico, "perdo tempo in piccole cose".
Capisco che sia molto soggettivo, ma personalmente mi sono sempre detto che se volevo godere di un pò di felicità e di divertimento, avrei dovuto accontentarmi delle piccole gioie quotidiane, piuttosto che ricercare eccessivamente la grande occasione, perchè questa potrebbe anche non capitarmi mai ...

lunedì 6 dicembre 2010

182-Felicità è ...


Stamani la mia fatina pelosa ha scoperto un gioco nuovo: la sua coda.

A differenza di tutti gli altri giochi a sua disposizone, questa strana appendice si muove!

Non solo, è anche difficile da prendere perchè sembra sempre sapere, ed anticipare, le sue mosse.

Ha corso fino a che, stremata, non ha deciso di lasciare perdere; ed è stato a quel punto che si è accorta che la sua coda era lì, davanti a lei, immobile ... tanta fatica per niente.

Quel suo "ballo" in cerchio, mi ha fatto pensare al concetto di felicità: più la rincorreva e più gli sfuggiva, quando ha smesso di farlo, e si è dedicata ad altro ... era la sua coda che la seguiva!

venerdì 3 dicembre 2010

182-Solitudine

Brutte giornate in questo periodo, la pioggia ed il freddo obbliga un pò tutti gli abitanti del villaggio a rimanere ognuno dentro la propria casa.
Armato di cappuccio, e sfidando l'umidità, mi sono comunque deciso ad uscire per fare un giro.
Avvicindandomi ad una finestra ho sentito un lamento, un piagnisteo.
Era un ragazzo, solo nella sua stanza, che si stava tremendamente annoiando, non riusciva a stare fermo un istante, si sedeva sul letto per poi rialzarsi subito, prendeva un libro dallo scaffale, ma poi, senza nemmeno aprirlo, lo appoggiava sulla scrivania.
Si stava lamentando, ad alta voce, perchè non riusciva a sopportare tutta quella solitudine.
Continuando nella mia passeggiata, poco più in là, sotto un portico, un vecchio seduto su una fredda panchina, se ne stava anche lui solo soletto a guardare nel vuoto. Aveva un giornale in mano, ma credo non fosse stato nemmeno aperto.
Il suo sguardo era sereno, ed un compiaciuto sorriso illuminava il suo volto.
Eppure anche lui stava vivendo un momento di solitudine come il ragazzo che avevo visto poco prima, ma la sua reazione era decisamente diversa.
Avrei voluto ghiedergli il perchè, seppur solo, non si stesse annoiando, ma temevo di disturbare quel momento tutto suo e mi sono allontanato.
Come sempre il mio amico vento, intuendo le mie perplessità, è venuto in mio aiuto ed ha fatto in modo che un foglietto abbandonato mi planasse davanti fermandosi ai miei piedi.
Una scritta, sbiadita dalla pioggia battente: "Vivo in quella solitudine che è penosa in gioventù, ma deliziosa negli anni della maturità. (Albert Einstein)"