martedì 28 settembre 2010

165-Temporale


Bagliori nel buio, seguiti da frustate secche e decise.

Il rumore della pioggia che sbatte sulle foglie e sulla terra è ritmico e talvolta anche piacevole.

E' strano che un semplice principio fisico possa essere riscontrato nella vita comune: il lampo arriva prima del tuono, sempre.

La luce abbagliante squarcia la notte ed illumina, seppur per pochi attimi, anche gli angoli più nascosti. Credi di aver visto qualcosa, ci speri, ti fai coraggio.

Ed invece, di li a poco, ma non sai di preciso quando, arriva il colpo, come se tu avessi sbattuto, inciampato, contro qualcosa che non avevi visto.

Una schiaffo, in pieno volto.

Viene da chiedersi se sia il destino che si diverte a dare la luce per poi "punire" e far tornare tutti con i piedi per terra, oppure quel bagliore serva a lui per individuarti meglio ...

Noi creature del bosco, non abbiamo la risposta a questo, ed allora durante i temporali usciamo all'aperto e balliamo, perchè, che sia per un motivo o per l'altro, non sarà un pò di pioggia a toglierci la voglia di correre avanti.

venerdì 24 settembre 2010

164-Soluzioni forti

Che strano, alcuni post fa, mi ero avventurato sull'argomento "dimenticare e perdonare".

Proprio in questi giorni mi sono trovato a dover decidere se perdonare o meno.

Potevo comportarmi da "sciocco" e, non volendo dimenticare, negare anche il perdono, ma ...

Oppure fare come il folletto ingenuo, che dimenticò in fretta e quindi perdonò anche abbastanza velocemente, ma ...

Restava il "saggio" ...

Poi ho deciso, la mia memoria non è quella "fredda" di un computer, non si cancella: darò un peso diverso a quello che è successo, ma ne rimarrà comunque una traccia.

E per perdonare come la mettiamo?

Io non sono per le cose semplici ed ho quindi optato per la soluzione più difficile, più "forte": ho perdonato perchè, come una volta mi fu detto, è veramente più facile voltare le spalle a chi ci ha ferito, piuttosto che andargli incontro ed abbracciarlo.

martedì 21 settembre 2010

163-Martin Luther King

Passano gli anni
Le generazioni si rinnovano
Possibile che gli errori del passato non ci insegnino proprio niente?

Abbiamo imparato a volare come gli uccelli,
a nuotare come i pesci,
ma non abbiamo imparato
l'arte di vivere come fratelli.

giovedì 16 settembre 2010

162-Buoni consigli

Quando ho bisogno di un buon consiglio, e succede abbastanza spesso, passo un pò del mio tempo con un amico che riesce sempre ad instradarmi sulla giusta via.

Alcuni giorni fa stavo passeggiando con una fatina sulla riva del fiume che scorre vicino al nostro villaggio.

Avevo accettato volentieri il suo invito ad accompagnarla in questo giro/sfogo, perchè avevo notato, negli ultimi giorni, un velo di tristezza nei suoi occhi, che, normalmente, sono molto belli e luminosi.

Come suo solito, non fu di molte parole, lasciò che fossero i movimenti delle sue mani, le smorfie della bocca, e l'intensità degli sguardi, a farlo per lei.

Io, invece, non me ne stavo in silenzio un momento, la mia curiosità mi spingeva a chiedere delucidazioni e chiarimenti, ma come risposte ottenevo solo monosillabe e alzate di spalle.

Mi chiedevo per quale motivo mi avesse voluto con se, sapeva che non l'avrei lasciata in pace, eppure se ne stava in silenzio prestando invece moltissima attenzione a quello che le dicevo io.

Ad un certo punto, forse per rompere il momentaneo silenzio che si era creato a causa dell'esaurimento della mia fantasia, mi chiede:

"Ho bisogno di un consiglio da te, vorrei mi dicessi come mi devo comportare..."

"Alt" la blocco " non sono io la persona adatta per darti un consiglio. Posso dirti come la penso, ma darti un consiglio ... mai!" e così dicendo la consigliai di rivolgersi anche lei a quel mio amico di cui parlavo prima.

"Ci sono andata, ma anche lui mi ha risposto che non voleva darmi nessun consilgio"

"E tu che hai fatto"

"Me ne sono tornata a casa"

"Ecco dove hai sbagliato, dovevi stare un pò con lui, osservarlo, seguirlo, dovevi parlare un pò con lui. La risposta alla tua domanda sarebbe arrivata, te lo assicuro"

La sua espressione si era fatta dubbiosa ed incredula, dovetti spiegarmi meglio: "con lui puoi andare tranquilla, chi da il buon esempio non mai bisogno di dare anche buoni consigli".

martedì 14 settembre 2010

161-Il letto


Ero stanco di dormire all'aperto, l'estate è finita, aveva piovuto durante il giorno, la mia casa era lontana e non sarei potuto rientrare in tempo.

Così ho deciso di entrare in un hotel, non ci crederete, ma anche per noi creaturine dei boschi esistono gli hotel, e non sono poi così diversi da quelli della grande città.

All'ingresso una grande sala, con luce soffusa e sottofondo musicale.

Nessuno al bancone, così mi sono messo a curiosare in attesa che qualcuno venisse a ricevermi.

Proprio sopra il mobiletto delle chiavi delle stanze, risaltava un cartello scritto a mano, con mano decisa e con un bel pennarellone di colore rosso, recitava:

"se non dormite non date colpa al nostro letto, prima di addormentarvi fate i conti con la vostra coscenza".

sabato 11 settembre 2010

160-Il saggio, lo sciocco, l'ingenuo

Vicino al nostro villaggio, immersa nella fitta vegetazione del bosco, una piccola casetta ai piedi di un enorme albero, abitata da tre strani gnomi, amici da una vita ed inseparabili.

Tutti però si chiedono come sia possibile una serena convivenza tra tre persone così profondamente diverse per come effettevimente loro sono.

Diversi in tutto, fisicamente uno è alto, l'altro è basso, il terzo grassoccio.

Indossano sempre abiti di colore diversi tra loro.

Ce ne è uno che è un gran dormiglione, mentre gli altri due sono mattinieri.

Amano la buona tavola, ma i loro gusti sono anch'essi diversi. chi mangia il pesce, chi la carne, chi solo verdure ...

Nonostante questo nessuno li ha mai visti discutere tra loro.

Ma l'aspetto che più di tutti ci fa sorridere quando li vediamo, e la loro sostanziale differenza di carattere: uno è estremamente saggio e funge un pò da "capofamiglia", un altro, al contrario, è decisamente sciocchino, nel senso che crede di essere il più bravo in tutto, è presuntuoso e, dei tre, il più antipatico. Infine l'ultimo è timidissimo, e molto ingenuo, la sua testa è sempre tra le nuvole, a volte lo troviamo girovagare nel bosco che sogna ad occhi aperti affascinato da qualsiasi cosa veda per la prima volta.

La scorsa settimana un folletto, forse geloso di questa loro profonda amicizia, ebbe la stupida idea di entrare nel loro orticello e di calpestare con violenza tutte le pianticine che stavano crescendo. Pensava di metterli un pò l'uno contro l'altro qualora si fossero addossati la responsabilità di tale "disastro", invece i tre si misero subito al lavoro per salvare il salvabile.

Nel risistemare il terreno trovarono un ciondolino che apparteneva al folletto, smascherandolo.
Corsero quindi al villaggio e, di fronte a tutti, restituirono il monile al suo proprietario, ma non dissero niente di quello che era successo al loro orto, nonostante tutti ne fossero a conoscenza.
Stamani, di buon ora, mi sono avvicinato a casa loro, volevo curiosare un pò e vedere se veramente erano riusciti a rimmettere tutto in ordine.

C'erano solo due dei tre gnomi, seduti a terra che parlavano tra loro, erano quello più sciocchino e quello ingenuo.

Lo sciocco insisteva nel dire che quello che era successo se lo era legato al dito "quello là non lo perdono, e non mi dimenticherò certo di quello che ci ha fatto"

L'altro, l'ingenuo, invece era di parere opposto "ma dai, che ti importa, io l'ho già perdonato, e mi sono anche già dimenticato quello che ci ha fatto".

E' stato in quel momento che è arrivato il terzo, quello più saggio, ed i due amici si sono rivolti a lui chiedendo chi avesse ragione.

"Secondo me avete entrambi ragione e torto al tempo stesso" sentenziò "per quanto mi riguarda, ho capito il motivo per il quale lo ha fatto, io l'ho perdonato"

"Hai visto ?" fece l'ingenuo allo sciocco " lo sapevo che facevo bene a perdonarlo!"

"Certo" replicò il saggio " l'ho perdonato, però non dimenticherò quello che ci ha fatto ..."

giovedì 9 settembre 2010

159-Errori

Spesso mi capita di discutere, con calma ... o anche no, con alcune persone che si auto-maledicono ritenendo di essere buone solo a commettere errori.

"...la mia vita è costellata di errori..."
"...come mi muovo, sbaglio ..."
"..non riesco a fare niente di buono ..."


per finire con il classico "ma tu sbagli qualche volta?"

Mi sono interrogato su questa domanda, e sono arrivato ad una conclusione: sarò sincero, a volte sbaglio anche io, come tutti penso, ma ci sono terreni, attività, argomenti, nei quali ritengo di essere, modestia a parte, un vero esperto della materia.

Potrei insegnare, contestare e ribattere senza nessun timore nel confrontarmi con gli altri.

Ci sono campi nei quali, in passato, ho commesso tutti i possibili errori che potevano essere commessi. E' qui che ritengo di essere un vero esperto.

sabato 4 settembre 2010

158-Il marinaio

Mi sono ritrovato a vagare sopra il mare aperto, sotto di me solamente le onde, increspate e spinte da un vento forte e impetuoso, a largo della costa che ormai non si vedeva nemmeno ad occhio nudo.

Non era una brutta giornata e non c'era nemmeno aria di bufera, ma il vento era veramente forte, e le onde veramente alte.

E dato che, dove c'è mare ... c'è anche una barca, eccola lì, piccola ed indifesa che cerca di resistere a tanta forza.

Di piccole dimensioni, a vela e con un solo marinaio a bordo che, a differenza della sua imbarcazione aveva un fisico possente.

Nonostante questo, sembrava non riuscire a domare il vento, la vela non seguiva la corrente, la barca si muoveva in direzione opposta a quella che avrebbe voluto il marinaio.

Ritenendo che tutta quella fatica potesse essere risparmiata all'uomo, chiesi al mio amico vento di soffiare in altra direzione.

Ma, anche con il cambiare della direzione del vento, il marinaio sembrava avere grosse difficoltà a governare l'imbarcazione.

Chiesi nuovamente all'amico di soffiare in altra direzione, ma i risultati non cambiarono.

Solo dopo il quarto, o forse quinto, tentativo di aiutare quel pover uomo, mi accorsi che dietro di me, a non molta distanza, vi era un altro folletto, che stava sorridendo.

"E' inutile che ci provi, sono giorni che tento io, ma non riesco a dargli nessun supporto. Per quanto riesca a cambiare la direzione del vento, lui continua a girare intorno senza riuscire a manovrare correttamente la vela, forse haun problema al timone, o forse non è esperto".

"Non credo, sai?" avvicinandomi a lui " non deve essere un problema al timone, o alla vela, e neppure mancanza di esperienza, immagino che on esista un vento favorevole per un marinaio che non sa dove vuole andare".